sabato 13 settembre 2025

Flussi di lavoro degli stranieri: cosa cambia dopo il CdM n. 140 e il DPCM 2026–2028

 


Flussi di lavoro degli stranieri: cosa cambia dopo il CdM n. 140 e il DPCM 2026–2028

Lead

Il Consiglio dei Ministri n. 140 ha approvato un decreto-legge su ingresso regolare e gestione dei lavoratori stranieri. In parallelo, è in dirittura il DPCM flussi 2026–2028, con programmazione triennale e riparti per settori. Per imprese e professionisti, contano quote, tempi del nulla osta e correttezza delle pratiche allo Sportello Unico per l’Immigrazione.

Contesto

L’obiettivo è coprire fabbisogni occupazionali in settori carenti e ridurre l’irregolarità con una cornice triennale. Dopo il via libera politico, il DPCM passa ai pareri delle Commissioni parlamentari. Sul fronte territoriale, la Conferenza delle Regioni e la Conferenza Unificata hanno messo a fuoco priorità settoriali e fabbisogni.

Cosa cambia

Mini-FAQ

Quante sono le quote?

La programmazione triennale prevede un totale nell’ordine delle centinaia di migliaia di ingressi, con riparti annuali e per settore.

Quando parte operativamente?

Dopo i pareri delle Commissioni parlamentari e la pubblicazione, seguiranno finestre tecniche per pre-compilazione e invio (monitorare avvisi SUI e portale lavoro).

Cosa cambia per le imprese?

Procedure più prevedibili ma qualità e tempestività restano centrali: conviene preparare per tempo check-list documentali e verifiche contrattuali.


Avv. Fabio Loscerbo

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